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Convegno IsIMind 2023

Caos Calmo -  le 7 Porte della Mindfulness

25 nov 2023, 10:00

Online

Image by Content Pixie

Orario & Sede

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25 nov, ore 10:00

Online (piattaforma Zoom)

Razionale

Il corpo umano è, per sua natura, pronto al cambiamento.

Tutti gli stimoli che lo coinvolgono spingono costantemente il sistema verso un processo fisiologico definito adattamento che, attraverso piccole modifiche dei processi di funzionamento di base, consente il mantenimento dell’omeostasi, definita come “l'attitudine propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell'ambiente tramite meccanismi di autoregolazione”.

Il corpo cambia, quindi, per mantenere il suo equilibrio interno fatto di fini meccanismi metabolici e trasformativi.

Alla base di questo processo possiamo spesso identificare il concetto di stress, inteso come la tensione o lo sforzo che, generato da qualunque stimolo esterno o interno, è capace di promuovere un cambiamento qualsiasi.

La nostra mente funziona esattamente come il nostro corpo nella sua totalità, essendo anch’essa suscettibile di stress ambientali (traumi) ed interni che sollecitano la nostra attitudine innata verso l’adattamento.

Tuttavia mente e corpo presentano dei limiti alla propria capacità di cambiare, oltre i quali lo stress diventa un fenomeno non più fisiologico ma patologico.

Quando tali limiti soggettivi tracciati sulla base della nostra predisposizione individuale e delle nostre esperienze di vita vengono sovrastati dalle intense e numerose sollecitazioni, in quei casi è possibile che si presentino importanti compromissioni del fenomeno dell’adattamento e, in ultima analisi, del nostro equilibrio interno.

 

Cosa succede quando non riusciamo a mantenere l’”omeostasi psicologica”?

Negli ultimi anni è stata riscontrata una crescita epidemiologica (tra il 5% e il 20%) dei Disturbi dell’adattamento (DdA), un fenomeno emblematico della società occidentale, frenetica, stressata da doverizzazione e perfezionismo, minata dal culto narcisistico e competitivo.

 

Queste le diagnosi conclamate che frequentemente arrivano sotto gli occhi dei clinici all’interno degli ambulatori professionali. Se teniamo in considerazione forme più lievi, che si paventano spesso attraverso sintomatologie indirette, il numero aumenta drasticamente finendo col rappresentare un esito comportamentale altamente probabile all’interno di disagi concatenati e concatenanti.  

Il mondo che stiamo dimorando, estremamente esigente verso chi lo abita, spinge ognuno di noi a sviluppare maggiormente specifiche competenze per poterlo affrontare. Una di queste è proprio la modalità multitasking - quella del pilota automatico, inteso come “l’impegno soggettivo in attività simultanee e compiti paralleli”.

 

Questo è un contesto che ci assolutizza all’interno della modalità del fare.

Come sabbia negli occhi, il fare spasmodico è un modello seducente, in quanto espediente funzionale al paradigma prestazionale, ma altresì una modalità disfunzionale per il benessere dell’individuo. Se seguiamo quest’ottica, la mente si scollega dal qui e ora, la vita perde la sua naturalezza e viene sempre più mentalizzata, tra ruminazioni sul passato e rimuginii sul futuro.

E’ questa, la mente caotica, che attraversa trasversalmente l’esperienza di molti di noi - un caos che crea caos, lungi dall’essere un fenomeno entropico volto ad una stabilizzazione della qualità soggettiva del vivere.

 

Nell’ottica pervasiva di mindlessness (assenza di mindfulness), i singoli eventi stressanti, al pari delle complessità più durevoli, compromettono una condizione già precaria il cui baricentro, alzandosi sempre di più, facilita difficoltà sempre maggiori e destabilizzanti – il sistema persona vive se stesso e gli altri, come un funambolo, attraverso equilibri precari che si frappongono come filtri semantici carichi di paure, frustrazioni, angosce e tristezze intellegibili. Ciò che cambia, ciò che succede, ciò che accade, di rado viene considerato come una risorsa per il sistema che, al contrario, tende più spesso a predisporre un faro attentivo focalizzato su quanto rappresenta un limite invece che una risorsa.      

Pertanto riorganizzare un livello di adattamento alla nuova condizione, in assenza di adeguate strumentazioni interne, non di rado si trasforma, acquisendo varie conformazioni con salienza più o meno clinica, in una sofferenza che non risparmia la compromissione della vita quotidiana, allargandosi come cerchi concentrici in relazione all’inerzia dell’evento.

L’individuo, in questa condizione, perde il proprio senso di mastery (padronanza), di possibilitàÌ€ di controllo sulla realtàÌ€, finendo col corrispondere una risposta acuta da stress che fa capo a meccanismi fisiologici ortosimpatici e parasimpatici (alla loro modulazione) attivati in caso di minaccia.

 

Proprio verso questi meccanismi e dinamiche la mindfulness può essere generatrice di una prospettiva più saggia ed equilibrata, capace di coltivare nei praticanti una modalità dell’essere lontana dal concetto di performance ed egocentrismo, verso un sentimento di compassione nei confronti dei propri limiti e di riconoscimento delle proprie potenzialità.

Alla luce di queste premesse: come possiamo allora rendere l’esperienza soggettiva un “caos calmo”?

 

La punteggiatura sul fenomeno caos e adattamento che la nostra associazione intende portare avanti attraverso questo convegno è proprio quella di interrogarci su come le attitudini della mindfulness possano oggi coniugarsi con i fenomeni emergenti che creano disagio (in quanto quest’ultimo è insito di ogni cambiamento) e come i 7 pilastri della mindfulness possano trasformare i limiti in risorse all’interno della propria esperienza personale.

La mindfulness, considerata la prima forma di psicoterapia, verrà qui raccontata da diversi relatori che ne echeggeranno alcune delle sue più salienti componenti. In modo longitudinale questa modalità dell’essere rappresenta da più di 2600 anni un modo d’intendere il mondo capace di offrire al proprio portatore la capacità di abitare tanto le difficoltà quanto le possibilità che ogni cambiamento ha dentro di sé.

Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf”. (Jon Kabat-Zinn).

Programma

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Ore 10,00

Presentazione dei lavori e dei relatori e saluto del Presidente

Dr.ssa Stefania Rotondo, Dr. Tiziano Schirinzi, Dr. Gabriele Tagliavia

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Ore 10,15 -10,45

Non giudizio: Mente non reattiva e processo terapeutico

Dr. Pierfabrizio Cerro - Psichiatra, Istruttore di Mindfulness, Università degli Studi di Genova

Ore 10,45-11,30

Fiducia: La prospettiva emotivamente inclusiva del programma MSC (Mindfulness Self-Compassion)
Dr.ssa Cinzia Orlando - Psicologa Psicoterapeuta, Istruttrice di Mindfulness, Centro Mindfulness Palermo

Ore 11,30-11,50

Pausa caffè

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Ore 11,50-12,20

Accettazione:  Strade permesse, strade proibite con bambini e adolescenti

Dr.ssa Stefania Rotondo - Psicologa psicoterapeuta, Istruttrice di Mindfulness, Centro Mindfulness di Modena


Ore 12,20 - 13,00

Question Time
Rotondo S., Cerro P., Orlando C. - Chair Gabriele Tagliavia, Psichiatra, Istruttore di Mindfulness   

Ore 13,00 -14,00

Pausa pranzo 
                            
ore 14,00 -14.30

Pazienza: L'arte di saper attendere. Studi clinici  con le coppie in PMA (procreazione medicalmente assistita)

Dr.ssa Stefania Traini - Psicologa Psicoterapeuta, Istruttrice di Mindfulness.

ore 14,30 -15,00              

Non cercare risultati: Il paradosso dell'aspettativa nei trattamenti clinici basati sulla mindfuness.  

Dr. Tiziano Schirinzi - Psicologo Psicoterapeuta, Istruttore di Mindfulness - Cofondatore Spazio IRIS 

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ore 15,00 - 15, 30              

La mente del principiante: Alla mente piace ciò che già conosce.

Dr.ssa Monia Casadei - Psicologa Psicoterapeuta, Istruttrice di Mindfulness - Studio clinico e minfulness Cesena 

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ore 15,30 -15,50              

Pausa Caffè

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ore 15,50 - 16, 20              

Lasciare andare:  tra filosofia e clinica, indicazioni per arginare lo stress quotidiano

Dr. Paolo De Lutti - Medico, Psicoterapeuta, Istruttore di Mindfulness - Terapeuta delle dipendenze-Bolzano

 

ore 16,20 - 16, 50              

Question Time

Schirinzi T., Casadei M., De Lutti P., Traini S. - Chair Chiara Zanchi, Psicologa Psicoterapeuta, Istruttrice di Mindfulness

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ore 16,50 - 17, 30              

Interventi liberi dei soci

E' possibile inviare proposte entro non oltre il 20 novembre 2023 

​

ore 17,30              

Chiusura lavori

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​MODALITA' D'ISCRIZIONE

L'evento è gratuito per i soci in regola con la quota associativa 2023

Se sei socio clicca sul bottone "ISCRIVITI" e compila il form

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