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Mindfulness e la Fioritura del Momento Presente

Aggiornamento: 9 lug 2022



La pratica della Mindfulness negli ultimi anni ha ottenuto ampio consenso da parte del mondo clinico e della ricerca per la sua estrema semplicità e la grande efficacia.

La sua diffusione è stata ampia e tantissimi di noi sono entrati in contatto con questo termine almeno una volta nella vita. Ad oggi non esiste ospedale negli Stati Uniti che non preveda un programma di riduzione dello stress basato sulla consapevolezza. Il programma stesso è entrato a far parte delle linee guida nazionali inglesi per il trattamento delle patologie stress-correlate ed è un percorso di cura contemplato dalle compagnie assicurative americane e inglesi.

Nonostante tragga origine da pratiche molto antiche, è un metodo più che attuale capace di fornire un aiuto valido in tantissime situazioni. Ma, sebbene in tanti ne parlino e in molti la pratichino, non tutti sanno cos'è. In questo articolo una breve introduzione alla Mindfulness e ai suoi benefici!


Cosa significa MINDFULNESS??


Il termine "Mindfulness", inteso come pratica meditativa, è stato usato per la prima volta nel 1979 da Jon Kabat-Zinn, medico statunitense di origine indiana, fondatore e direttore della "Clinica per la riduzione dello stress" presso l'Università del Massachusetts. Il dottor Kabat-Zinn ideò proprio in quegli anni un programma clinico facente parte di quella branca della medicina detta "medicina comportamentale" o "medicina corpo-mente integrata" e lo chiamò Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR). "Mindfulness" è un termine inglese usato per definire un particolare stato della mente che potremmo tradurre con la parola Consapevolezza. Questo particolare assetto mentale, ispirato alle antiche pratiche meditative buddiste, viene insegnato attraverso un percorso specifico che, adattandosi al contesto contemporaneo occidentale, è capace di rendere la meditazione una pratica alla portata di tutti. Il programma, della durata di 8 settimane, è strutturato come un percorso che passo dopo passo porta la persona a conoscere ed approfondire i propri vissuti (stressanti e non) sotto la luce della consapevolezza tramite varie tecniche di tipo meditativo. L'intento del dott. Kabat-Zinn allora era quello di fornire sostegno e sollievo a tutti quei pazienti costretti ad affrontare condizioni cliniche tali da generare stress cronico, come le patologie oncologiche, le patologie da dolore cronico, patologie cardiache e psichiatriche.


I benefici della Mindfulness

Il protocollo MBSR è stato sin dall’inizio della sua storia oggetto di numerose ricerche sopratutto in ambito clinico dimostrando di essere un metodo non farmacologico molto efficace per il trattamento e la prevenzione di diverse patologie. I benefici della Mindfulness riscontrati sono tanti e questi sono solo alcuni di quelli che la scienza ha già accuratamente comprovato:

  • Riduzione dei valori pressori;

  • Riduzione nell’incidenza di patologia cardiovascolari;

  • Incremento dell’efficienza del sistema immunitario;

  • Riduzione dell’ansia;

  • Riduzione dello stress;

  • Miglioramento della concentrazione;

  • Miglior riposo notturno;

  • Prevenzione delle ricadute depressive.

Le caratteristiche di uno stato Mindful


Per Jon Kabat-Zinn Consapevolezza significa “prestare attenzione in un modo peculiare: di proposito, nel momento presente e senza presunzione. Da questa semplice definizione possiamo comprendere quali siano le caratteristiche di base che definiscono un stato interiore consapevole. Queste qualità sono:

- Intenzionalità Questo termine ci suggerisce che uno stato Mindful è uno stato attivo e non passivo, si raggiunge facendo un “lavoro” mentale basato sulla nostra volontà di vivere quel momento con consapevolezza. Spesso queste pratiche vengono considerate come tecniche di rilassamento ma, anche se possono portare ad uno stato di serenità e calma, non è questo l’obiettivo della pratica. La meditazione, al contrario, prevede un certo grado di attenzione e concentrazione.

- Nel momento presente Nei momenti dedicati alla consapevolezza decidiamo di concentrare il faro della nostra attenzione solo su ciò che accade nel presente, cercando di mettere da parte il passato con i suoi rimpianti e delusioni, e le preoccupazioni del futuro. Si cerca di vivere nel Qui ed Ora. Tale modalità della mente è, in parte, antagonista del pilota automatico che ognuno di noi porta dentro di se. Questo utilissimo pilota tende a trascinare i nostri pensieri sempre verso momenti diversi rispetto al presente, perché il suo intento è quello di analizzare costantemente il passato e risolvere i problemi che potrebbero presentarsi in futuro. E’ automatico proprio perché questo suo lavoro è spesso al di fuori della nostra coscienza, opera in continuazione senza che ce ne accorgiamo...per fortuna. Anche se questo pilota è molto utile in tante situazioni, ci può anche allontanare dal momento che stiamo realmente vivendo, cioè il presente!!! La pratica ci apre gli occhi nei confronti di questi nostri meccanismi interni. - Senza giudizio Nella pratica ci viene chiesto di ignorare deliberatamente quel giudice interiore che si diverte ad allietarci con le sue opinioni e valutazioni su ciò che è giusto e sbagliato. Qualunque cosa accade durante la pratica va bene così com'è. Il giudizio degli altri, degli eventi o quello spietato verso noi stessi sono tendenze che possono interporsi tra noi e la realtà così com’è, magari aggravando una condizione in cui il nostro umore è un po instabile. Nella meditazione ci asteniamo da qualunque giudizio, si cerca di accettare la realtà esattamente per come si manifesta. Tutte le tecniche meditative hanno in comune questi tre elementi, tre muscoli che la pratica quotidiana rende più forti e resistenti. Essere consapevoli è semplice ma non è sempre facile, richiede un certo impegno per contrastare la forza dell'abitudine, quella consolidata tendenza a vivere distrattamente la nostra vita. Questo sforzo, però, non è invano: meditare dona luce al nostro presente, ci regala tempo e una maggiore serenità legata alla nostra rinata capacità di accettare noi stessi momento dopo momento. Sopratutto chi è alle prime armi può trovare difficile iniziare a vedere il presente sotto questa luce nuova. Perfino il termine “meditazione” può spaventare e trarre in inganno, riconducendo la mente a pratiche ascetiche e contemplative troppo complesse ed estranee al nostro contesto e alla vita che tutti i giorni viviamo. Ma non è così! Jon Kabat-Zinn, nel suo libro intitolato “Ovunque tu vada ci sei già”, ci spiega con molta semplicità cosa vuol dire veramente meditare:


“Meditazione significa imparare a svincolarsi dalla corrente, sedere sulla sua sponda, ascoltarla, trarne insegnamento e poi sfruttare le energie per farci guidare anziché dominare. Questo processo non si svolge magicamente da solo. Richiede energia. Noi chiamiamo pratica o pratica di meditazione lo sforzo di coltivare la nostra capacità di vivere il presente.”

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